Allenamento Isoinerziale

UNA METODICA DI ALLENAMENTO INNOVATIVA

 L’allenamento isoinerziale ha origine circa a metà degli anni 80, nacque per soddisfare l’esigenza degli astronauti, in orbita, di allenarsi per mantenere il tono muscolare e per fare esercizio contro resistenza. Oggigiorno, però, rappresenta una metodologia di allenamento molto usata anche in ambito di preparazione atletica e di riabilitazione motoria per via dei suoi vantaggi.

Il nostro Iso-box orizzontale

CHE COSA SI INTENDE PER MECCANISMO ISOINERZIALE?

Il termine isoinerziale deriva dalle parole iso (uguale, stessa) ed inerziale (resistenza), che in un’unica terminologia descrive il concetto del sistema isoinerziale, ovvero l’esprimere la stessa inerzia durante il movimento sia nella fase concentrica che in quella eccentrica.

Questa tipologia di allenamento muscolare sfrutta macchinari con una resistenza generata da una massa messa in rotazione dal movimento eseguito dalla persona stessa. La macchina infatti è costituita da un volano al quale è avvolta una corda inestensibile e di lunghezza variabile in base alla tipologia di esercizio da eseguire. Il movimento dato da tale macchina consente di sperimentare due fasi di lavoro:

  • una prima fase concentrica del movimento (quando il muscolo si accorcia sviluppando tensione, ad esempio sollevando un peso) nel quale il soggetto deve applicare la massima forza per tirare la corda.
  • una seconda fase eccentrica del movimento (quando il muscolo si allunga sviluppando tensione come, ad esempio, riabbassando lentamente lo stesso peso) nel quale il soggetto lavora opponendosi alla forza con il quale la corda viene riavvolta attorno al volano.

Il nostro Iso-box per riabilitazione

LE CARATTERISTICHE DELL’ALLENAMENTO ISOINERZIALE

La caratteristica fondamentale di questa “nuova” metodica di allenamento è che sfrutta l’alternanza continua di contrazione concentrica ed eccentrica. Ciò è possibile in quanto lavora utilizzando un volano che restituisce con la stessa accelerazione lo stimolo prodotto dalla prima fase di spinta concentrica. La resistenza è adattata in ogni istante ed è proporzionale alla forza sviluppata, nel senso che maggiore sarà la forza espressa dal soggetto nella fase concentrica, maggiore sarà l’accelerazione con la quale il volano reagisce. Secondo Tesh, 2004, il beneficio eccentrico, lo si avrà solamente se l’atleta accompagnerà la macchina nei primi due terzi della corsa articolare, per poi applicare la massima forza frenante nell’ultimo terzo di questa fase.

Questo è lo stesso lavoro eseguito da ogni gesto sportivo-motorio poiché quest’ultimi si basano sull’alternanza di accelerazione e decelerazione di uno o più segmenti corporei (come, ad esempio, nei lavori di cambi di direzione), immagazzinando e restituendo forza in funzione dell’obiettivo. La grossa differenza rispetto ai lavori con i sovraccarichi generali, a meno che non venga eseguito un gesto esplosivo, sta nel fatto che la forza prodotta con queste macchine non è costante, ma varia esattamente come succede nella realtà ed è dipendente dall’operatore.

Il nostro Iso-box verticale

LA FASE ECCENTRICA: L’IMPORTANZA NEL MOVIMENTO

La metodica isoinerziale non solo ripropone situazioni molto simili a quelle prodotte durante un’attività sportiva, ma ha anche numerosi benefici di applicazione poiché offre un grande stimolo alla fase eccentrica. Negli ultimi anni si è posta molta attenzione su questa componente di lavoro in vista di prevenzione agli infortuni e problematiche tendinee e legamentose.

È complesso enfatizzare la cura della fase eccentrica e spesso non viene nemmeno considerata, ma in realtà è fondamentale per il benessere articolare del soggetto in quanto offre un grande stimolo alla componente tendinea come sostegno, conseguente ai legamenti, delle varie articolazioni. Molti sono gli studi e le ricerche condotte su questo argomento e tutte dimostrano gli effetti benefici per il benessere dell’atleta. Risulta, quindi, evidente l’importanza della componente eccentrica che non dev’essere solamente legata all’aspetto della riabilitazione ma che dev’essere introdotta a tutti come componente preventiva del soggetto.

QUALI SONO QUINDI I BENEFICI DI QUESTA METODOLOGIA?

  • L’utilizzo di questi macchinari è valido per qualsiasi tipologia di utente poiché lo stimolo è prodotto esclusivamente dalla velocità di esecuzione.
  • Non si hanno ulteriori sovraccarichi articolari in quanto non vengono utilizzati pesi, ma esclusivamente resistenze legato a dei cavi inestensibili.
  • Si possono svolgere molti esercizi a catena cinetica chiusa, ottimali nelle prime fase di una riabilitazione, oppure a catena cinetica aperta in base a quale macchina si utilizza.
  • Il core è di sicuro un elemento che questi macchinari mette a dura prova soprattutto nei lavori asimmetrici.
  • È un allenamento diverso dal solito, che da sensazioni “diverse” dai classici pesi fatti in palestra, può essere quindi introdotto come valida alternativa nei nostri allenamenti.

CONCLUSIONI

L’allenamento isoenerziale è un ottimo allenamento da svolgere non solo in situazioni in cui sono presenti problematiche tendinee ma anche per aumentare la forza e l’ipertrofia degli atleti durante la fase concentrica ed eccentrica di un movimento. La resistenza che viene prodotta è direttamente proporzionale alla fase di spinta iniziale e questo consente di utilizzare tale macchina con atleti sia agonisti che amatoriali ma anche con persone che si cimentano per la prima volta con l’allenamento.